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Human Centric Lighting: scelte armoniose per vivere la casa

Non è così insolito sentire parlare di illuminazione per il benessere delle persone. Ma quanto ne sappiamo realmente di human centric lighting?
Abbiamo già affrontato l’argomento in un precedente articolo che spiega come gli sviluppi scientifici e tecnologici degli ultimi tempi stiano alimentando una sensibilità sempre maggiore riguardo alla salute delle persone. In questo frangente l’approccio centrato sull’uomo sta assumendo un ruolo sempre più importante in molti settori.

Tra questi, anche per l’illuminazione è prevista un’impostazione metodologica umanocentrica.
L’obiettivo principale dell’HCL è regolare la luce in base alle esigenze ottimali degli esseri umani.

Il naturale equilibrio con la natura è stato interrotto da una continua esposizione alle luci artificiali con impatti negativi sulla nostra salute.

Il LED e gli effetti sulla salute

Il passaggio alle luci Led è stata indubbiamente una vera e propria rivoluzione per i vantaggi energetici apportati all’economia. Tuttavia è risultata evidente la necessità di approfondire l’incidenza con cui la luce a LED possa impattare sulla salute dell’uomo. Sono state effettuate ricerche che hanno evidenziato una stretta correlazione tra i disturbi psico-fisici e la luce artificiale.

Già nel 2008 la Commissione Europea aveva incaricato lo SCENIHR (Comitato scientifico dei rischi sanitari emergenti e recentemente identificati) di studiare i sintomi di alcune malattie che potrebbero aggravarsi in presenza di lampade a risparmio energetico.

La riduzione di melatonina, causata da un’alterazione dei ritmi circadiani, è risultata la fonte principale degli effetti collaterali a livello gastrointestinale e cardiovascolare. La luce di lunghezza d’onda corta, che si aggira tra i 380 e i 495 nanometri, è la tipica luce emessa dai diodi ed incide anche sulle prestazioni cognitive, i livelli di vigilanza, il sonno e l’umore.

Il successivo Comitato scientifico (SCHEER) istituito dalla Commissione europea ha individuato una maggiore sensibilità alla luce blu nei bambini di età inferiore ai 3 anni, con la possibile induzione di retinopatia fotochimica.

Anche lo sfarfallio della luce è causa di problemi di salute, se a frequenze di 100 Hz e superiori. A questi livelli il fenomeno non è più percepibile dall’occhio umano e quindi non visibile normalmente. Il flicker, nonostante possa essere invisibile, è un rischio concreto per il benessere delle persone.

La comprensione degli effetti che la luce ha sulla salute dell’uomo è la base per uno studio e una progettazione antropocentrica che riduca al minimo i possibili effetti negativi delle luci a LED.

Una molteplicità di fattori

Sono molti gli aspetti che influenzano lo stato interiore e il benessere delle persone:

  • ritmi circadiani: la luce blu di notte può disturbare il nostro regolare flusso ormonale
  • determinati colori o luci possono influenzare le emozioni, l’umore e la cognizione
  • una maggiore quantità di blu della luce può accrescere l’acuità visiva
  • la luce può condizionare la percezione del corso delle 24 ore, la quantità di energia da avere in un particolare momento della giornata o dell’anno. La quantità di luce e le distribuzioni spettrali sono i fattori di regolazione dei ritmi circadiani.
  • produttività e benessere possono trarre grandi benefici dalle luci fluorescenti ad alta temperatura di colore correlata

Agli aspetti prettamente legati alla salute dell’individuo, se ne aggiunge un altro che concerne la sostenibilità e il risparmio energetico: i sistemi LED a dimmerazione e a variazione di gradi Kelvin (temperatura della luce) possono infatti far risparmiare notevoli quantità di energia, riducendo gli sprechi attraverso una gestione della luce intelligente.

La nuova progettazione

Tradizionalmente la progettazione illuminotecnica di un ambiente va a considerare alcune componenti fondamentali come l’uniformità, l’abbagliamento e i livelli di luce sul piano di lavoro.

Tali aspetti sono sempre considerati sulla base delle sole esigenze visive.
Lo Human Centric Lighting si propone di affrontare i temi di progettazione creando un armonioso equilibrio tra le concrete necessità di visione, l’efficienza energetica e le proprietà non visive della luce (ritmi circadiani, umore, sonno, produttività).

Il tempo, la luminosità, lo spettro luminoso e la distribuzione della luce sono tra gli elementi che influenzano maggiormente gli effetti non visivi della luce.

UN APPROCCIO OLISTICO PER UNA PROGETTAZIONE SU MISURA

L’HCL non si riduce alla mera somma delle sue parti, ma prevede soluzioni in cui si combinano in maniera olistica effetti biologici, visivi ed emozionali della luce.

Il primo passo in questa direzione è l’individuazione delle attività da svolgere in ogni singolo contesto.

La strategia di illuminazione umanocentrica si sviluppa infatti a seconda dell’ambiente in cui dovrà trovare spazio.

Ogni tipologia di persone che vive lo spazio interno di un edificio ha esigenze diverse a seconda delle attività da svolgere, le ore di sonno-veglia e l’età di appartenenza.

Una casa, un ufficio o una struttura sanitaria dovranno quindi adottare strategie di illuminazione diverse.

La luce in casa

L’ambiente domestico è il fulcro delle nostre vite e pertanto assume un’importanza fondamentale per una garanzia di benessere.

La camera

Nelle camere da letto la giornata ha inizio, ma in ogni periodo dell’anno il risveglio è diverso. Se durante l’estate, infatti, è la luce dell’alba a dettare il ritmo di veglia, nelle buie mattine invernali la luce artificiale ci mette in piedi un po’ troppo bruscamente.

In questo caso delle abat jour con controlli di ultima generazione potranno essere ottimi alleati per il passaggio dal sonno alla veglia. 

La simulazione del sole nascente è esattamente ciò che il nostro corpo si aspetta di ricevere in quel momento della giornata: una luce calda che, proprio come l’alba, rende il risveglio più naturale e meno traumatico. L’ormone dello stress, il cortisolo, è rilasciato con la luce del mattino e segnala al nostro organismo uno stato di allerta che ci induce a prepararci al nuovo giorno.

Viceversa nelle ore serali una luce rilassante che converge al buio totale aiuta a conciliare il sonno. Ciò accade perché il colore della luce al tramonto inibisce la produzione di cortisolo e favorisce la secrezione di melatonina. L’equilibrio tra questi due ormoni garantisce la qualità del sonno.

La produzione di melatonina varia a seconda dell’età anagrafica. Verso i 40 anni inizia a diminuire e intorno ai 60 anni è meno della metà rispetto a quando si era giovani; ecco perché con l’avanzare dell’età si riducono le ore del sonno. 

Il suo andamento è caratterizzato anche dalle stagioni con periodi di produzione più brevi in estate e più prolungati in inverno.

Il bagno

Il bagno è letteralmente l’anticamera della nostra giornata: è in questa stanza che ci si prepara ad affrontare il lavoro, la scuola e le incombenze quotidiane di ogni tipo. Già in questo secondo ambiente la luce bianca e brillante può aiutare a prepararci al meglio, ponendo particolare rilievo all’indice di resa cromatica necessario per svolgere particolari attività estetiche davanti allo specchio.

La stessa stanza sarà fornita di punti luce adeguati all’atmosfera serale che aiuteranno l’individuo a rilassarsi prima del coricamento, magari con un bagno rilassante.

La cucina

A colazione la luce diurna serve a infondere l’energia giusta per affrontare la giornata: la tonalità della luce, se vicina a quella naturale, avrà un effetto stimolante sull’intero organismo. 

Per una diffusione più uniforme della luminosità vengono in aiuto le applique a parete, che, attraverso un’alta resa cromatica, rappresentano realisticamente i colori mostrando la… verità nel piatto. L’illuminazione sta infatti assumendo una valenza sempre più importante anche nell’ambito della ristorazione, poichè in grado di esaltare le caratteristiche dei cibi.

“Ogni piatto ha una sua luce”

Gualtiero Marchesi

Il soggiorno

L’illuminazione in soggiorno deve essere sufficiente per muoversi agilmente e, al tempo stesso, deve saper creare un’atmosfera piacevole.

A tal scopo è importante fornire livelli di illuminamento sia orizzontali che verticali, il cui bilanciamento contribuisce ad una maggiore definizione degli spazi.

Verso sera l’ideale è invece il passaggio a luci più soffuse per creare un’atmosfera di relax che concili il sonno.

LA LUCE DEL GIORNO

La luce del giorno è indubbiamente una fonte luminosa di alta qualità, tuttavia bisogna saperla gestire e considerare anche la sua natura mutevole. 

Ottimizzare la luce diurna significa quindi equilibrare la luce libera nello spazio minimizzando al contempo il fenomeno dell’abbagliamento o di surriscaldamento causati dalla luce solare diretta.

Obiettivo primario dello Human Centric LIghting è quello di assecondare e simulare la luce diurna, che tuttavia è soggetta a continue variabili come il meteo, la direzione o l’intensità. 

Non sempre, però, le condizioni esterne sono piacevoli o particolarmente benefiche per l’individuo. Succede, infatti, che in una fredda giornata di pioggia invernale si abbia il desiderio di ottenere un migliore illuminamento rispetto alla situazione esterna, pur restando in armonia con la natura.

Luce dinamica quindi, ma sempre piacevole.

La cultura della luce

Elesi Luce è da sempre molto sensibile al benessere che l’illuminazione incentrata sull’uomo è in grado di fornire ed è questo l’aspetto centrale che intende promuovere: dare luce agli spazi in un armonioso equilibrio con la natura.

Tutto ciò considerando le caratteristiche standard come la visibilità, la stabilità della luce, la natura psicologica e l’abbagliamento delle sorgenti illuminanti. Elesi Luce tende a prestare particolare attenzione a questi aspetti nella produzione di lampade a LED: la collezione Narciso, ad esempio, presentata recentemente al Light + Building di Francoforte, ha avuto particolare successo proprio per la sua capacità nel limitare l’abbagliamento.

Ciò che deve essere chiaro è che non esiste una soluzione umanocentrica universale. Ogni progettazione dev’essere necessariamente fatta su misura per soddisfare quelle variabili intrinseche che rendono ogni individuo unico e diverso dagli altri. La ricerca di soluzioni mirate ed il più possibile personalizzate è l’unica possibile strada per una illuminazione centrata sull’uomo.

Ecco perché prima di dedicarsi ad una qualsiasi progettazione illuminotecnica è bene definire dei parametri obbligatori:

  • quali attività la luce dovrà supportare
  • le persone beneficiarie del progetto (con la definizione di sesso, età e stile di vita)
  • il ritmo di sonno-veglia degli occupanti e le relative esigenze di riposo
  • conoscere e rimanere aggiornati sulle linee guida internazionali, come la certificazione Well che mira a promuove una cultura di salute e benessere 

Una volta definite queste condizioni è importante saper armonizzare il tutto per la creazione di un ambiente che favorisca sia il benessere fisico che psicologico.

La nuova sfida che l’evoluzione chiede al settore abitativo, in particolare a quello dell’illuminazione, consiste proprio nella produzione su misura: corpi illuminanti in grado di adattarsi al singolo utente.

Elesi Luce, oltre alla produzione a catalogo di lampade a LED, può realizzare lampade su misura per ambienti particolari come alberghi, ristoranti o altre attività commerciali.

L’impegno dell’azienda è mirato alla promozione costante di corsi di illuminotecnica rivolti ai propri negozi-clienti e distributori, affinché la cultura della luce possa crescere. 

Il valore aggiunto che Elesi Luce offre al mercato non sono solamente i prodotti, ma una sempre maggiore sensibilità al benessere della persona.

“Ci piace pensare che chi acquista i nostri prodotti condivida la nostra idea di luce.”

Elesi Luce

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